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"Lei mi ha perdonato grazie alla mia poesia sull'asfalto"

Alla fine, quei trenta metri di poesia sull’asfalto hanno colpito al cuore e così Ika ha perdonato Ste. Un gesto plateale che ha dimostrato il pentimento per una scappatella, al quale è seguito il perdono della persona tradita. Per Stefano, 16 anni ed Erica, 17, entrambi di Cussignacco, alla fine l’amore ha trionfato con un lieto fine degno di una commedia romantica, con i due innamorati che si baciano e lasciano la scena mano nella mano. Ma perché ciò accadesse per il giovane innamorato non è stata facile: ha dovuto attendere un’intera notte al freddo prima di portare a termine quello che aveva in mente già da qualche giorno: scrivere con una bomboletta spray sull’asfalto di via Veneto, in corrispondenza di piazza Giovanni XXIII a Cussignacco, quelle parole d’amore per chiedere scusa. Nella notte tra il 24 e il 25, dalle 2.30, quando è uscito di casa, Ste ha aspettato fino alle 4.30 che la gente in piazza si diradasse; poi armato di bomboletta spray, ha iniziato a comporre il testo di “Dalla pelle al cuore” la canzone di Antonello Venditti che in questo periodo spopola nelle radio del paese. Una canzone che pochi giorni prima Erika e Stefano avevano sentito insieme durante una gita sulla neve, in un tentativo di rappacificamento. «Pochi giorni fa eravamo insieme sul Lussari a sciare – racconta Stefano – e abbiamo sentito le note della canzone di Venditti. Io l’avevo già ascoltata alla radio e mi era subito piaciuta. Ho notato che anche Erica era rimasta colpita da questa canzone, così mi è venuto in mente di scrivere quel testo sull’asfalto». E così è stato, non ha atteso molto. Anzi, ha approfittato del Natale per far trovare sotto l’albero un regalo inaspettato. «Sono uscito di casa alle 2.30 – fa sapere Stefano – ma in piazza c’era ancora gente e così ho aspettato che tutti andassero via. Circa due ore e poi verso le 4.30 mi sono messo all’opera. Ho impiegato circa un’ora per scrivere tutto». Così, la mattina del 25 Erica si è trovata sotto il naso una lettera d’amore al quanto inusuale. Non la solita letterina, una mail o un modaiolo sms, ma trenta metri di asfalto e caratteri cubitali che esprimevano tutto l’amore per lei. Una prova che non ha lasciato scelta. «E cosa devo fare? Dopo questa prova, certo che lo perdono», è stato il commento della giovane fidanzatina. Ma non è finita qui. Come c’era d’aspettarsi in molti hanno letto quel messaggio domandandosi chi si nascondeva dietro quel gesto, chi fossero Ste e Ika. In molti sono rimasti incuriositi a Cussignacco dove il fatto ha tenuto banco in molti locali e tra gli abitanti del quartiere a sud di Udine. Solo i gestori del bar “Al Fornar”, in piazza Giovanni XXIII, Anna Nervo e Luca Saccavini, avevano intravisto la sagoma dell’autore del gesto, mentre stavano abbassando le serrande del locale. Ma senza scoprire il volto di Ste. Il mistero, fino a ieri rimaneva tra gli abitanti di Cussignacco e non solo. Infatti, dopo la notizia apparsa sul Messaggero Veneto, questo gesto d’amore è finito anche alla ribalta delle cronache nazionali, occupando gli spazi del palinsesto Mediaset: la piazza di Cussignacco è finita sul tg di Italia uno, Studio Aperto, con l’inconsueta lettera d’amore. Dunque, il segreto è svelato, autore e mittente del messaggio sono venuti allo scoperto: due giovani inguaribili romantici innamorati. Gianpiero Bellucci

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Orsi della luna

Arte e Amore

Amor sacro e amor profano a New York
Arte e amore nell’Italia del Rinascimento

Metropolitan Museum of Art, New York

Dal 18 novembre 2008 al 16 febbraio 2009, presso il Metropolitan Museum di New York, è aperta la mostra “Arte e amore nell’Italia del Rinascimento”, che attraverso numerosi oggetti cerca di illustrare come venivano celebrati l’amore e il matrimonio in uno dei periodi più splendidi e ricchi dal punto di vista storico e artistico.

La celebrazione, la commemorazione del fidanzamento, matrimonio, della nascita di un bimbo, esisteva già da tempo, ma è in questo periodo che diventa un fatto sociale e culturale della massima importanza.

Sono esposti circa 150 oggetti, che risalgono a un periodo compreso tra i primi del Quattrocento fino alla metà del Cinquecento. Si possono ammirare squisiti esempi di maiolica, magnifici lavori di oreficeria, ritratti nuziali, rarissimi pezzi della cristalleria veneziana, pannelli per cassapanche finemente decorati, deschi da parto.

Oltre all’amore consacrato dal matrimonio, non mancano però le rappresentazioni e le celebrazioni dell’amore sensuale, come nel capolavoro “Venere e Cupido” del grande artista veneziano Lorenzo Lotto,e in molte stampe e disegni.

Spesso erano i familiari o gli amici a commissionare questi oggetti straordinari per farne poi regalo ai novelli fidanzati, o sposi, o genitori.

I più grandi artisti e i più rinomati artigiani si mettevano al servizio di queste celebrazioni.
Tra gli artisti ricordiamo in particolare Giulio Romano, Tiziano e il già citato Lorenzo Lotto. I visitatori possono ammirare anche un capolavoro del Tiziano: La “Venere con un organista e un piccolo cane”, proveniente dal Museo del Prado.