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L’amore per l’arte sboccia nel Giardino dei Lauri

È un nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea immerso nel verde, al confine tra Toscana e Umbria, voluto dai collezionisti napoletani Angela e Massimo Lauro per accogliere ed esporre parte della propria collezione personale


Domenica 13 settembre 2009 a Città della Pieve, in provincia di Perugia, aprirà al pubblico Il Giardino dei Lauri, un nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea immerso nel verde, al confine tra Toscana e Umbria, voluto dai collezionisti napoletani Angela e Massimo Lauro per accogliere ed esporre parte della propria collezione personale.
La collezione Lauro, nata nel 1990 con le prime acquisizioni di “arte concettuale”, e che oggi raccoglie le opere dei maggiori protagonisti della scena artistica contemporanea, rappresenta nel suo complesso uno straordinario percorso narrativo che attraversa i differenti modi del fare artistico degli ultimi vent’anni a livello internazionale.
Nella suggestiva sede de Il Giardino dei Lauri viene presentata, in particolare, una selezione di 71 opere, che vede a fianco dei nomi più “classici” come Takashi Murakami, Mariko Mori, Roxy Paine, Michael Heizer, Ugo Rondinone, la coppia Tim Noble & Sue Webster, o ancora gli italiani Massimo Bartolini e Maurizio Cattelan, le opere dei più rappresentativi talenti europei ed internazionali under 40, quali Aaron Young, Eric Wesley, Dash Snow, Piero Golia, Matthew Monahan, Piotr Uklanski, Urs Fischer e Gary Webb.

Il Giardino dei Lauri è costituito da due differenti spazi, entrambi aperti al pubblico, nei quali sono allestite le opere. Il giardino vero e proprio, “animato” dall’installazione di alcune opere che intrattengono un dialogo silenzioso con lo spazio aperto circostante, e il Capannone, che si sviluppa su una superficie di oltre 650 metri quadri. Per il recupero e la ristrutturazione di questo edificio i collezionisti Angela e Massimo Lauro si sono avvalsi dell’opera degli architetti Alberto Sifola e Vincenzo Sposato. Il progetto realizzato ha voluto esaltare il fascino e l’essenzialità dell’architettura industriale preesistente: all’interno sono stati eseguiti interventi di ristrutturazione e pulizia degli spazi molto discreti, all’esterno la struttura del capannone è stata razionalizzata con linee più minimali, chiudendo tutte le aperture precedenti e lasciando solamente due grandi porte finestre d’entrata. All’ombra dei porticati antistanti la struttura sono stati infine piantati alcuni alberi, querce, pini e cipressi, che hanno permesso un’ulteriore armonizzazione dello stabile con il paesaggio circostante.
Il Giardino non sarà un semplice contenitore ma uno spazio espositivo dinamico che, lontano da qualsiasi tentazione di musealizzazione della collezione, manterrà invece la propria vocazione di “piattaforma del nuovo”. Proprio al fine di preservarne la peculiarità e incentivarne contemporaneamente la libera progettualità, Angela e Massimo Lauro hanno costituito per la gestione dello spazio un’associazione non profit che, attraverso una continua attività di commissioni e nuove acquisizioni, ma anche dando spazio e ospitando progetti ed eventi artistici, avrà l'ambizione di sviluppare la vocazione del "Giardino" quale centro propulsivo per una cultura del contemporaneo in tutto il territorio umbro.
A testimonianza di questo impegno dell’Associazione per un’attività progettuale che non sia semplicemente autoreferenziale, l’opening de Il Giardino dei Lauri del 12 settembre vedrà protagonisti Invernomuto con Holedigger – Riduzioni di fango, primo appuntamento di un programma di performance estive ideato e curato da Art At Work.

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Arte e Amore

Amor sacro e amor profano a New York
Arte e amore nell’Italia del Rinascimento

Metropolitan Museum of Art, New York

Dal 18 novembre 2008 al 16 febbraio 2009, presso il Metropolitan Museum di New York, è aperta la mostra “Arte e amore nell’Italia del Rinascimento”, che attraverso numerosi oggetti cerca di illustrare come venivano celebrati l’amore e il matrimonio in uno dei periodi più splendidi e ricchi dal punto di vista storico e artistico.

La celebrazione, la commemorazione del fidanzamento, matrimonio, della nascita di un bimbo, esisteva già da tempo, ma è in questo periodo che diventa un fatto sociale e culturale della massima importanza.

Sono esposti circa 150 oggetti, che risalgono a un periodo compreso tra i primi del Quattrocento fino alla metà del Cinquecento. Si possono ammirare squisiti esempi di maiolica, magnifici lavori di oreficeria, ritratti nuziali, rarissimi pezzi della cristalleria veneziana, pannelli per cassapanche finemente decorati, deschi da parto.

Oltre all’amore consacrato dal matrimonio, non mancano però le rappresentazioni e le celebrazioni dell’amore sensuale, come nel capolavoro “Venere e Cupido” del grande artista veneziano Lorenzo Lotto,e in molte stampe e disegni.

Spesso erano i familiari o gli amici a commissionare questi oggetti straordinari per farne poi regalo ai novelli fidanzati, o sposi, o genitori.

I più grandi artisti e i più rinomati artigiani si mettevano al servizio di queste celebrazioni.
Tra gli artisti ricordiamo in particolare Giulio Romano, Tiziano e il già citato Lorenzo Lotto. I visitatori possono ammirare anche un capolavoro del Tiziano: La “Venere con un organista e un piccolo cane”, proveniente dal Museo del Prado.